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20 settembre 2022 / 15:31

Monterosso al Mare: un borgo ricco di arte

Monterosso al Mare o semplicemente Monterosso può essere l’inizio o la conclusione di un magico tour delle Cinque Terre. Uno tra i più antichi borghi marini, Monterosso è anche il più grande e il più popoloso fra i cinque.
E’ diviso tra una parte vecchia e una nuova, collegate da un tunnel. Per raggiungere il borgo vecchio basta procedere lungo la direzione opposta alla statua del Nettuno. E’ una zona suggestiva, ricca dei cosiddetti “carruggi”. Il Borgo Nuovo di Fegina è, invece, caratterizzato da spiagge sabbiose ed edifici moderni. È la meta ideale per famiglie che vogliono godersi il gioiello delle Cinque Terre.

Sulla spiaggia di Fegina sorge una statua molto conosciuta dagli abitanti del borgo: un enorme Nettuno di 14 metri fatto ereggere nella prima metà del’900. Date le sue imponenti dimensioni, viene chiamata anche col nome de “Il Gigante”. Purtroppo il tempo e le mareggiate ne hanno compromesso la figura originale.

Monterosso al Mare: una posizione strategica

Ciò che rende unica Monterosso non è solo la sua eccezionale accessibilità, ma anche la sua vicinanza strategica a luoghi imperdibili facilmente raggiungibili per un weekend alternativo.

Primo fra tutti il Parco Nazionale delle Cinque Terre, definito “Parco Verde Blu” per la sua vicinanza sia alle montagne che al mare azzurro. I terrazzamenti, i santuari e caratteristiche dell’intera zona sono considerati così spettacolari da essere entrati a far parte del Patrimonio Unesco dal 1997.

Monterosso al Mare, inoltre, è il primo borgo che si incontra venendo da Levanto, distante poco più di 10 chilometri. Questo permette a chi risiede nel borgo e ai turisti di raggiungerla facilmente per visitare il centro storico e il lungo mare.

La seconda meta che si incontra superando Monterosso, invece, è Vernazza: il borgo colorato delle Cinque Terre. E’ una piccola fortezza adagiata su uno sperone roccioso e distribuita intorno al porticciolo. Qualcosa che non si vede tutti i giorni.

Fra storia e attualità: cosa visitare a Monterosso a Mare

Il nome del borgo deriva dai marchesi Obertenghi, chiamati Rufi, che governavano questa zona intorno all’anno 1000. La loro particolarità era proprio il colore dei capelli. L’intera area comandata dai Rufi era soprannominata “il monte del Rosso”, trasformato negli anni in Monterosso.

Molti ritengono che i primi insediamenti risalgano a Punta Mesco, ma è solo intorno al XI secolo che il borgo prende vita sul torrente del Burrasco. Nei secoli successivi vennero costruite diverse torri di avvistamento. La più importante è Torre Aurora: visibile lungo un percorso con vista mozzafiato sul mare.

Il borgo vecchio di Monterosso è contraddistinto dall’ampia presenza di opere d’arte, prima fra tutte la chiesa di San Giovanni Battista. Costruita con il finire del 1200 e l’inizio del 1300, è la chiesa principale di tutta Monterosso. Si contraddistingue per la facciata a strisce orizzontali bianche e nere, con al centro un enorme rosone.

La Chiesa di San Francesco con il convento dei Cappuccini è un’altra importante fonte di culto nel borgo di Monterosso e uno dei luoghi più ricchi d’arte del Levante ligure.

L’intero complesso si trova su un colle che divide il borgo nuovo di Fegina da quello antico e fu costruito nella prima metà del 1600.

Al suo interno sono custodite opere artistiche di notevole valore artistico. Fra queste conosciamo il Martirio dei santi cappuccini, una Crocifissione che molti attribuiscono al celebre Antoon van Dyck e un Cristo schernito di Franco Castello.
Ancora oggi all’interno del convento vive un gruppo di cappuccini che si occupa di portare avanti il restauro di innumerevoli opere d’arte.

Per gli appassionati di cultura e attività all’aperto: Percorso ad anello di Monterosso

Per chi è appassionato di arte, storia e cultura del territorio, ma ama anche svolgere attività all’aperto, il Percorso ad anello a Monterosso è l’ideale.
E’ un’attività estremamente suggestiva, che inizia nel borgo antico presso il sentiero che va da Via Roma e sale lungo la Valle del Morione. Un’escursione ad anello che giunge al promontorio di Punta Mesco, il tutto, in una cornice storica ricca di poesia.

Lungo il percorso, infatti, si costeggiano imponenti muri in arenaria con antichi orti di limoni, fonte di ispirazione del letterato e poeta Eugenio Montale. Le rocce che troviamo in questa zona si sono formate circa 170 milioni di anni fa e costituivano un grande oceano che col tempo è stato sostituito dal Mar Mediterraneo.
Il percorso di rientro è in discesa e porta direttamente alla Pagoda Giallognola, dimora di Montale nel corso della sua giovinezza. Qui, una targa accoglie i visitatori “la casa delle mie estati lontane t’era accanto, lo sai, là nel paese dove il sole cuoce e annuvolano l’aria le zanzare”, poesia parte del poemetto Mediterraneo, facente parte della raccolta Ossi di seppia.

Per concludere..
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Monterosso, punta di diamante del territorio e meta amata da turisti provenienti da tutto il mondo. E’ il borgo più grande e popoloso delle Cinque Terre, fonte d’ispirazione di premi Nobel per la letteratura e punto d’arrivo ideale per famiglie e per sportivi.
Monterosso possiede mille sfaccettature, ognuna delle quali degna di essere scoperta.

 

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