Le arcate di La Spezia

”Il mare senza marea, senza sabbia né ciottoli, formava un quadro come si vede solo nei paesaggi di Salvator Rosa. A volte il sole svaniva quando si levava lo scirocco… Altre volte il sole e la calma investivano il mare e il cielo, e le ricche tinte del cielo italiano bagnavano la scena di tinte luminose e sempre diverse.”

Così Mary Wollstonecraft Shelley descrisse il Golfo di La Spezia, all’estremità meridionale della Liguria, dove lei e suo marito trascorsero l’inizio dell’estate del 1822. Percy Bysshe Shelley fu il primo di molti celebri artisti e scrittori dei tempi moderni a trovare la pace della mente, benessere fisico e ispirazione creativa vicino a quello che gli italiani hanno soprannominato il “Golfo dei Poeti”.

La Spezia è una città portuale che si rivolge a diverse attività di navigazione. Da principale base navale e arsenale italiano a porto militare, mercantile e per container, con cantieri navali, industrie meccaniche, petrolifere e metallurgiche, è infatti una delle aree portuali commerciali più trafficate del Paese. Terra di marinai, poeti e scrittori. La Spezia è uno dei pezzi d’Italia più sorprendenti e spettacolari. Sono tantissime le attrazioni interessanti da visitare ed esplorare, dagli edifici storici ai paesaggi mozzafiato.

Tra le diverse meraviglie della seconda città più grande della Liguria dopo Genova, c’è via Domenico Chiodo, con le sue arcate sbalorditive. La strada è stata dedicata all’architetto e ufficiale di marina che progettò e diresse l’ampliamento della base navale di La Spezia. Si occupò anche della base navale di Taranto e dell’ammodernamento dell’arsenale di Venezia. In questa via, così romantica e a tratti cinematografica, si riesce a sentire il profumo del mare.

È risaputo che, per conoscere a fondo una città, una passeggiata a piedi dia la massima soddisfazione. Il nostro stile di vita frettoloso, al giorno d’oggi, può sempre avere una qualità migliore. Basta concedersi il tempo di passeggiare per un luogo, puramente per godersi l’atmosfera magica e un po’ retrò che riesce a innescare un sorriso smaliziato.
Questo vale anche per La Spezia, da scoprire senza fretta partendo dal Molo Italia, dove sono attraccati i traghetti. Attraversando poi i Giardini Pubblici, motivo di orgoglio per la città, e proseguendo lungo Viale Diaz fino all’incrocio con Via Domenico Chiodo, si possono ammirare gli ariosi portici ombreggiati.

Via Domenico Chiodo è da sempre il “salotto buono” di La Spezia. Una serie di edifici rappresentativi, tra cui l’imponente ufficio postale o il Palazzo dell’Ammiragliato, dominano la strada.
Esplorare questa zona è d’obbligo. Il lungomare della città, che si trova parallelamente alla via, è il luogo ideale per rilassarsi anche nei pomeriggi assolati. Le ombre degli alti portici lungo il percorso assicurano di essere protetti dai raggi del sole.

Ma a farla da padrone qui, ci sono certamente i portici di via Domenico Chiodo, caratteristica peculiare del territorio spezzino.
Bella ed elegante, la strada risulta ideale per lunghe passeggiate e pomeriggi dedicati allo shopping. Si tratta di un ampio viale che offre edifici in stile tardo neoclassico, attraverso i quali si accede allo straordinario arsenale che caratterizza la città. In questa via si possono trovare diverse zone, alcune ben conservate, altre con un tocco di decadenza, che donano alla città quel fascino malinconico che la caratterizza.

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