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20 settembre 2022 / 15:47

5 ragioni per visitare Monterosso

Monterosso è il primo borgo delle Cinque Terre che si incontra arrivando da Levanto e l’ultimo se si parte da La Spezia. Caratterizzato dalle tipiche case-torri genovesi, Monterosso è considerato molto più accessibile rispetto ai borghi circostanti grazie al suo andamento pianeggiante.

Proprio questo aspetto le permette di essere il borgo più popoloso e turistico delle Cinque Terre, con le spiagge più estese e un’ampia scelta fra locali.

Ci sono innumerevoli ragioni per visitare Monterosso, dalla natura rigogliosa alla storica arte che la contraddistingue. Qui ne riassumiamo cinque che indubbiamente vi incuriosiranno.

Monterosso e la poesia

Per chi è appassionato di poesia, Monterosso è una tappa obbligatoria. E’ proprio in questo territorio che il premio Nobel per la letteratura Eugenio Montale ha trascorso molte estati. Nella zona occidentale del borgo si trova la villa di famiglia, costruita nel 1880, denominata anche la Pagoda Giallognola.

I ricordi del letterato che riguardano il borgo sono stati tramandati attraverso i suoi lavori, primo fra tutti “Ossi di Seppia”. Nello specifico è ne “I limoni”, la sua poesia più celebre, che ha racchiuso parte della sua infanzia e memorie di Monterosso: «Qui nelle divertite passioni per miracolo tace la guerra, qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza ed è l’odore dei limoni ». Per preservare lo stretto legame fra Montale e il borgo, nel 2015 è stato istituito un Parco Letterario nel quale è possibile vivere le suggestioni vissute dal poeta stesso.

2. Monterosso e il Gigante

Come accennato in precedenza, le spiagge di Monterosso differiscono da quelle degli altri borghi delle Cinque Terre. Questo perché, mentre è solito che le spiagge liguri siano piuttosto piccole e ricche di irti scogli, quelle di Monterosso sono molto più ampie e agibili.

La più conosciuta della zona è quella di Fegina: ricca di sabbia e parzialmente libera dagli stabilimenti, permettendo a chiunque fra turisti e locali di accedervi liberamente.
Dalla stazione di Monterosso, per raggiungerla, basterà scendere una piccola scalinata situata dall’altro lato della strada. Quella di Fegina è così suggestiva da essere stata definita nel 2007 da Forbes “una tra le 25 spiagge più sexy del mondo”.
Chi procede verso la fine della spiaggia di Fegina, oltre il porticciolo, si troverà nella spiaggia del Nettuno. E’ facile capire di essere nel posto giusto, basterà imbattersi nella statua del Gigante: un’opera maestosa di 14 metri, costruita intorno al 1910, che guarda verso il mare dinnanzi a sé.

La statua era stata costruita per adornare la dimora di Giovanni e Juanita Pastine e la loro imponente terrazza. Purtroppo i bombardamenti della seconda guerra mondiale, e le mareggiate che si sono verificate negli anni ’60 hanno compromesso parte dell’abitazione, incluso il Nettuno. Solo in seguito a importanti opere di restauro, oggi, alla fine della spiaggia di Fegina si può ancora ammirare l’imponente statua, seppur senza alcune componenti.

3. Le acciughe di Monterosso

Se la poesia la vogliamo portare in cucina, non si può non citare uno dei prodotti più caratteristici dell’intero borgo: l’acciuga.
La cucina di Monterosso è notoriamente povera: pochi piatti a base di carne, sostituiti da molta verdura e la tipica focaccia ligure. Recentemente la tradizione ha portato alla ribalta anche le acciughe, ma non acciughe qualsiasi. Quelle di Monterosso si distinguono da quelle comuni grazie alla salinità e temperatura delle acque in cui vengono pescate. Questo fa sì che siano alici dal gusto unico, dolci e più sode rispetto a quelle a cui siamo abituati altrove. Assaggiare questo piatto è d’obbligo per chi passa per Monterosso e non vuole perdersi un prodotto senza tempo.

4. Tradizioni e feste a Monterosso al Mare

Gastronomia e religione sono indubbiamente i due protagonisti delle festività nelle Cinque Terre, soprattutto nel periodo estivo, ma non solo.
Già a partire da marzo/aprile Monterosso diventa teatro dello SciaccheTrail, una gara svolta in mezzo alla natura per godere di tutte le bellezze del territorio. E’ un’esperienza che ti fa correre lungo le mulattiere locali: un viaggio nella storia del territorio.

Segue la Festa dei Limoni a fine maggio, una festa per ricordare uno dei frutti più celebrati anche nella letteratura italiana. Il borgo si tinge di giallo in una celebrazione che raggiunge il suo apice con la passeggiata “800 passi al profumo di limone”: vetrine a tema, bancarelle e mostre fotografiche accompagnano i visitatori in una cornice magica.
Con l’inizio dell’estate prende vita l’infiorata del Corpus Domini: i bambini del borgo compongono un tappeto floreale lungo il percorso su cui si verificherà la processione da Via Roma a Via Vittorio Emanuele. E’ un evento religioso volto a diffondere pace e gli insegnamenti cristiani.

Il 14 agosto si celebra invece la Madonna Assunta con un’apposita festa di paese. Per l’occasione i bambini si vestono con abiti tradizionali e si recano in pellegrinaggio presso il santuario del Soviore. La sera seguono spettacoli pirotecnici in mare, molto suggestivi e da non perdere.

L’estate finisce con la Sagra dell’acciuga salata. Il 21 settembre Monterosso si riunisce in banchetti gastronomici allestiti per l’occorrenza, con visite a laboratori artigianali di salagione. Gli ultimi tuffi avranno un altro sapore con questa sagra imperdibile!

5. Monterosso fra trekking e passeggiate vista Golfo

A Monterosso è impossibile annoiarsi e per gli amanti del trekking il Sentiero Azzurro è perfetto. Collega il borgo a Vernazza attraverso una passeggiata panoramica non troppo impegnativa, che anche i non esperti possono fare. Chi preferisce può sostare a Vernazza, mentre i più temerari possono proseguire lungo il Sentiero Azzurro toccando tutti i borghi fino Riomaggiore. In questa prima parte viene offerta una vista spettacolare attraverso scorci mozzafiato su tutto il Golfo che ripagheranno quell’ora e mezza di “fatica”. E’ la soluzione perfetta per chi vuole visitare due fra i cinque borghi che costituiscono le Cinque Terre: un’avventura in mezzo a limoni e terrazzamenti di vigneti in una cornice naturalistica degna di nota.

Monterosso dimostra così di essere una meta aperta anche a famiglie e bambini grazie alla sua accessibilità. E’ un luogo che può offrire tutto: spiritualità, poesia, natura e ottimo cibo, il tutto con una vista impagabile sul magnifico Golfo che la circonda.

 

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